Linee guida

In questa sezione verranno pubblicati gli approfondimenti sugli argomenti individuati dal Comitato Scientifico.
Questi documenti intendono analizzare e chiarire la corretta interpretazione da attribuire alle disposizioni normative trattate, con l’obiettivo di fornire uno strumento di analisi utile a tutti gli operatori del diritto tributario.

LINEA GUIDA N. 3 del 2021

“Le criptovalute nell’ordinamento nazionale: inquadramento dell’istituto e questioni in ambito civilistico e tributario”

Negli ultimi anni le criptovalute hanno assunto sempre maggiore rilievo nell’economia globale, con un “approccio” a tale strumento anche da parte dei c.d. “piccoli risparmiatori”. Ed infatti ultimamente si assiste ad un andamento esponenziale nell’utilizzo e acquisto di queste “rappresentazioni digitali di valore”.
Tuttavia al sempre maggiore utilizzo delle criptovalute corrisponde tuttora una scarsa regolamentazione di tale “fenomeno”, che determina delle forti criticità, sia a livello civilistico che, in particolar modo fiscale.
Con la presente Linea guida si prenderà quindi in considerazione la caratterizzazione delle criptovalute, al pari delle principali problematiche per gli operatori, esaminandone il relativo trattamento sia a livello giuridico che in termini di adempimenti tributari.

SOMMARIO

Premessa

1. Premessa: la blockchain come “base” di funzionamento delle criptovalute
2. Il “fenomeno” delle criptovalute, i token, le Initial Coin Offering (ICO) e il “focus” sugli Stati esteri
3. Cenni sull’inquadramento giuridico delle criptovalute: la disciplina antiriciclaggio italiana
4. La “questione fiscale” delle criptovalute nell’imposizione diretta
5. Criptovalute e monitoraggio fiscale: l’adempimento dichiarativo del contribuente tra fraintendimenti amministrativi e corretto inquadramento della fattispecie
6. Conclusioni

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LINEA GUIDA N. 2 del 2021

“Il ravvedimento operoso relativo agli omessi versamenti del tributo”

Vengono, in più occasioni, posti dei dubbi circa l’applicabilità delle penalità relative alla violazione dell’omesso o del ritardato versamento del tributo, specie nell’ipotesi in cui il contribuente intenda avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso.
Con il presente documento si forniscono i relativi chiarimenti in proposito.

SOMMARIO

Premessa

1. Lineamenti della dichiarazione tributaria e del ravvedimento operoso del contribuente
2. Il ravvedimento operoso e la violazione dell’omesso/tardivo versamento del tributo

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LINEA GUIDA N. 1 del 2021

“L’affrancamento del valore fiscale delle partecipazioni: riflessioni su aspetti di interesse tra normativa applicabile, prassi amministrativa e pronunce giurisprudenziali”

Come accaduto più volte nel corso degli anni, la Legge di Bilancio 2021, da ultima, ha riproposto la norma che consente la possibilità di procedere con la rideterminazione del valore fiscale delle partecipazioni detenute “privatamente” dai contribuenti.
Con riferimento all’ultima “riedizione” della disciplina, si deve trattare di azioni o quote di partecipazione, anche non rappresentate da titoli, al capitale o al patrimonio di società in società non quotate, detenute al 01/01/2021.
Nonostante si tratti di una normativa nota ai contribuenti sin dalla prima entrata in vigore nel 2002, vi sono talune importanti implicazioni legate alla rivalutazione delle partecipazioni, tra le quali, in particolare, le modalità tramite cui scomputare l’imposta sostitutiva versata per precedenti procedure di affrancamento, la possibilità di rivalutare solo “parzialmente” le partecipazioni stesse e l’eventuale abusività della condotta da parte di chi procede con l’affrancamento e con la successiva alienazione dei titoli rivalutati.
Con la presente Linea guida si esamineranno gli aspetti di interesse menzionati in precedenza, anche in considerazione di quanto riportato in proposito dai più recenti pareri di prassi dell’Agenzia delle Entrate e dalle pronunce della giurisprudenza.

SOMMARIO

Premessa

1. La rivalutazione successiva delle partecipazioni e la possibilità di recuperare quanto versato nell’ambito di una precedente procedura di affrancamento
1.1 Modalità di scomputo dell’imposta sostitutiva precedentemente versata
2. La rivalutazione parziale delle partecipazioni e la (eventuale) “stratificazione” dei titoli affrancati
2.1 I dubbi sulle argomentazioni dell’Agenzia delle Entrate su affrancamento e stratificazione: riflessioni sul corretto trattamento delle operazioni di affrancamento parziale
2.2 Lo scomputo di quanto versato per una precedente rivalutazione anche in caso di successivo affrancamento parziale: il concetto di “medesimo bene”
3. La rivalutazione delle partecipazioni e l’abuso del diritto
3.1 Affrancamento del valore fiscale delle partecipazioni e possibile abusività della Condotta
3.2 Affrancamento di partecipazioni in società con riserve di utili pregresse
3.3 La recente prassi dell’amministrazione finanziaria su rivalutazione delle partecipazioni ed elusività delle condotte
3.4. Le pronunce della giurisprudenza in tema di affrancamento e abuso
4. Conclusioni

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LINEA GUIDA N. 3/2020

“Le disposizioni in materia di accertamento, riscossione e contenzioso tributario disciplinate dai vari provvedimenti relativi all’emergenza sanitaria”

A seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sono stati emanati diversi provvedimenti che hanno introdotto delle previsioni normative finalizzate a regolare (anche) la materia tributaria. Specifiche disposizioni sono state previste in materia di accertamento, riscossione e contenzioso tributario.
Nel presente documento vengono presi in esame quest’ultimi provvedimenti normativi.

SOMMARIO

Premessa

1. La sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori
1.1. Sospensione dei termini e attività coinvolte
1.2. L’attività di consulenza, le istanze di interpello e la possibilità di esperire il “contraddittorio” con l’amministrazione finanziaria durante la sospensione
1.3 La “proroga” dei termini di decadenza e prescrizione
2. La sospensione dei termini per gli atti dell’agente della riscossione
2.1. Le tipologie di versamenti inclusi (e non) nella sospensione
2.2 Gli atti e i provvedimenti provenienti da soggetti diversi – Agenzia delle Dogane e dei monopoli ed enti territoriali
2.3. Le ulteriori fattispecie particolari: rottamazione-ter e “saldo e stralcio”
2.4 La rimessione in termini dei pagamenti relativi ai c.d. “avvisi bonari” e la sospensione della compensazione fra credito d’imposta e debito iscritto a ruolo
2.5 La sospensione dei pignoramenti dell’agente della riscossione su stipendi e pensioni
2.6 La sospensione delle verifiche sul corretto adempimento degli obblighi di versamento di quanto dovuto per le cartelle di pagamento da parte del contribuente (art. 48-bis del Dpr 602/1973)
3. La sospensione dei processi tributari e degli atti processuali in materia tributaria
3.1. Il rinvio delle udienze .
3.2. La sospensione dei termini processuali: categorie di atti oggetto di sospensione
3.3. La sospensione dei termini nell’ipotesi di presentazione di istanza di accertamento con adesione
3.4. Sospensione dei versamenti delle somme dovute a seguito di atti di accertamento con adesione, conciliazione, rettifica e liquidazione e di recupero dei crediti d’imposta
3.5. La proroga al 16 settembre 2020 dei termini di notifica dei ricorsi in primo grado – DL 34/2020
Le disposizioni in materia di accertamento, riscossione e contenzioso tributario disciplinate dai vari provvedimenti relativi all’emergenza sanitaria D.L. 18/2020, 23/2020 e 34/2020

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LINEA GUIDA N. 2/2020

“La riorganizzazione degli studi professionali: Implicazioni fiscali”

I progetti di riorganizzazione degli studi professionali non possono trovare ostacoli di ordine tributario, in quanto, in linea generale, non comportano alcuna ipotesi di tassazione. Infatti, qualora si intenda effettuare la “trasformazione” di un’associazione professionale in STP o STA, per tale operazione non può che vigere il medesimo regime di neutralità stabilito dall’articolo 170 del Tuir (e indirettamente dal successivo articolo 171) quando i beni, i crediti e le attività in genere permangono, dopo la trasformazione, nella sfera commerciale dell’impresa.

Si rileva, infatti, che come conseguenza della trasformazione di un’associazione professionale o, comunque, di una società semplice svolgente un’attività professionale in Stp o Sta non si configura alcuna ipotesi di realizzo o di destinazione dei beni e delle attività ad una finalità diversa da quella economica svolta. Così come non si realizza neanche un’ipotesi di “conferimento”, come, invece, ipotizzato dall’Agenzia delle Entrate.

Ulteriormente, si osserva che la cessione di quote di partecipazione in un’associazione professionale non comporta l’emersione di plusvalenze imponibili, con la conseguenza che risulta impossibile attribuire alle stesse quote un valore fiscalmente riconosciuto. Si noti che tale principio implica dei rilevanti risvolti nell’ipotesi di trasformazione dell’associazione professionale in STP o STA e successiva cessione delle quote di partecipazione in queste ultime da parte dei soci.

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LINEA GUIDA N. 1/2020

“L’ambito di applicazione delle dichiarazioni integrative, tardive e rettificative.”

Nel panorama della fiscalità nazionale, nonostante la sempre più vasta proliferazione degli adempimenti a carico degli operatori economici, la dichiarazione tributaria riveste ancora un ruolo di assoluta preminenza rispetto ai diversi obblighi informativi a favore dell’Erario. Per questo motivo risulta imprescindibile conoscere non solamente le “tecnicalità” relative alla corretta modalità di compilazione dei modelli dichiarativi, bensì anche di taluni “corollari”, come quello della disciplina della dichiarazione integrativa.

Con il presente scritto si intende pertanto offrire una disamina della normativa applicabile alla disciplina delle dichiarazioni integrative, rettificative e tardive, oltreché dell’istanza di rimborso, al pari dei diversi pronunciamenti di prassi e giurisprudenziali in proposito.

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